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Conversazioni tra professionisti

Tolktolk, a cosa serve Google Plus?

Come e se usare questo social network per valorizzare la nostra professione. Intervista a Moschet e Gagliardini

 

 in questa pagina trovate nell'ordine: Intervista a Valeria Moschet e Claudio Gagliardini,  chi sono i due autori, le foto, i partner, i collaboratori, la rassegna stampa, video,  il podcast della serata #tolktolk A cosa serve G+, il comunicato stampa, l'invito 

Grande partecipazione lo scorso 27 gennaio per la serata dedicata a Google+. Una curiosità condivisa per un social network giovane e molto dibattuto per la sua forte somiglianza con Facebook. A Tolktolk siamo riusciti a sviscerare l'argomento e a capire che G+ non è un semplice social network ma una piattaforma dove poter utilizzare strumenti di interazione molto utili nel mondo del lavoro.

Ospiti della serata  Claudio Gagliardini, Web Marketing Specialist e Valeria Moschet, Social Media Marketing specialist che troviamo di seguito anche in un'intervista scritta oltre che il podcast in calce. 

Intervista a cura di Dora Carapellese

Perché devo usare G+ nel mio business? 
Claudio. Perché è la piattaforma sociale del più importante motore di ricerca al mondo e consente, tramite Google My Business, di raccontare a Google e ai suoi utenti chi siamo, cosa facciamo e dove possono trovarci, in rete e nel mondo reale. Google My Business è il punto di partenza in rete per la presenza di qualsiasi azienda, ente, organizzazione o associazione e rappresenta un importante alleato del sito o un’ottima alternativa, se ancora non ne abbiamo uno.
Non esserci è una pessima scelta, tanto più che è gratuito e completo di tutto quello che ci serve per farci trovare in rete, non soltanto dagli iscritti a G+, ma da tutti gli utenti Google.

Quali sono i punti di forza di G+ e di Facebook nell'utilizzo da parte delle aziende? 
Valeria.
Credo innanzitutto che sia un errore paragonare, come avviene spesso, Google Plus a Facebook. Sono due social diversi con dinamiche diverse, quindi è importante invece, capire come integrarli in una strategia globale di social media marketing per un’azienda. Ad ogni modo è bene pensare che Facebook  connette le persone, G+ da molto valore ai contenuti.
Tra i punti di forza principali di Google + ci sono:

  • miglioramento del posizionamento sui motori di ricerca (i post e le foto vengono indicizzati dai motori di ricerca),
  • l’opportunità per le aziende locali di utilizzare  “Google My Business” (che dà la possibilità di fare interagire il profilo G+ e lo spazio local, la scheda aziendale su Google Maps),
  • l’integrazione e l’utilizzo di tutti gli strumenti dell’intera suite Google (Drive, Hangout, ecc),
  • la possibilità per le pagine aziendali di interagire con le community.

La pagina aziendale su Facebook è sicuramente un “nuovo luogo” dove non è possibile non essere, dobbiamo pensare che in Italia quasi una persona su due è iscritta a questo social. Tra i suoi punti di forza in primis ci sono quindi: diffusione capillare, semplicità di gestione degli ADS con utenti molto profilati, facilità di connessione e condivisione agli altri social.

Che tipo di pubblico è quello di google+?
Valeria
. Secondo i dati di una recente ricerca il profilo medio è più maschile e più giovane rispetto a quello di Facebook. In generale è un pubblico più profilato,  in effetti anche più vicino al mondo di “specialisti”, sia del digitale ma anche di altri vari settori. Questo dà anche una risposta del perché le communities su Google Plus siamo molto attive e davvero molto partecipative.

 

Linkedin è professionale, Twitter è informativo, qual è secondo te l’identità di G+?
Claudio.
G+ è un “social layer”, il “servizio d’identità” che serve al motore di ricerca per conoscerci meglio e agli utenti per trovarci e per relazionarci con noi. Molto più che un semplice social network, G+ è una piattaforma su cui si inseriscono tutti i servizi di Google e tutte le App e i servizi che chiunque può realizzare, sfruttando le API di G+ e i loro dati.
Google My Business è, per molti versi, il “passaporto digitale” delle aziende in rete, gratuito, semplice da implementare e di grande impatto.

Come funzionano le cerchie in G+? 
Valeria.
Le cerchie ci permettono di condividere cose diverse con persone diverse, ci permettono quindi di gestire la privacy dei nostri post ma anche di mandare dei messaggi mirati a determinate persone. Funzionano un po’ come le liste di Facebook, ma sono decisamente più facili da utilizzare. E’ utile quindi suddividere i propri contatti in base agli interessi e/o alle motivazioni per cui abbiamo quel dato contatto.
Attraverso l’uso delle cerchie possiamo anche personalizzare la nostra homepage su GooglePlus, facendo comparire nello stream solo le news di alcune cerchie, in una quantità anch’essa che possiamo noi stessi determinare.

Qual è il ruolo della fotografia in G+ ?
Claudio.
Fondamentale. Google punta moltissimo sulla fotografia e sui video e offre anche strumenti gratuiti di alto livello e di semplicissimo utilizzo. Le foto, le gif animate e i video sono tra i contenuti più apprezzati su questa piattaforma, anche per via della loro qualità, sempre molto elevata, grazie al modo in cui Google elabora e comprime (pochissimo) foto e video.

Cosa mi dici dell’indicizzazione?
Claudio.
Il discorso indicizzazione è controverso e non semplice da spiegare in poche righe. In ogni caso, i post pubblici su G+ vengono indicizzati da Google e restituiti nelle ricerche agli utenti loggati in qualche misura collegati con i loro autori e in funzione di chiavi di ricerca molto pertinenti.
Non bisogna confondere il concetto di indicizzazione con quello di posizionamento, pertanto, quando sosteniamo che G+ fa bene alla SEO, dobbiamo stare attenti a non illudere chi legge che "spammare" post o contenuti su questo canale possa rappresentare una tecnica di posizionamento in qualche misura efficace. Indubbiamente Google tiene conto di quello che pubblichiamo su G+ in funzione della sua più generale attenzione verso i cosiddetti "segnali sociali", ma G+ è soprattutto una piattaforma di relazione e di interazione, che serve ad aumentare l'audience e il coinvolgimento sui contenuti, prima ancora e piuttosto che a posizionarli sul motore di ricerca.

Caso concreto di buon uso nel business di G+ 
Valeria
. Molto interessante è la case history di Cadbury UK: attraverso una serie di Hangout on Air hanno coinvolto i propri clienti per vari eventi live, conivolgendoli anche in prima persona durante lo streaming. Cadbury ha inoltre creato una frequentatissima community di successo, la “Cakes & Baking - The Cadbury Kitchen” dove appassionati di dolci si ritrovano per scambiarsi ricette e altro. Un ottimo modo per avvicinarsi e conquistare i propri clienti o potenziali tali.

Claudio. Ci sono casi di aziende internazionali che operano anche in Italia, come H&M, che fanno numeri importanti e sfruttano bene le potenzialità della piattaforma.

Quando è meglio usare G+ e quando FB nel mondo del lavoro?
Claudio.
Non c’è una regola e non sono in competizione o alternativa. Sono semplicemente canali diversi, da utilizzare sfruttando di ciascuno i punti di forza. Quello di G+ è la segmentazione del target, che ci permette di rivolgere la nostra comunicazione sempre verso gli utenti giusti.

Cinque cose da fare quando ci si iscrive a G+ 
Claudio.

  1. Compilare bene il profilo, in ogni sua parte, indicando chi siamo, cosa facciamo, cosa ci interessa e quali sono le nostre competenze.
  2. Aggiungere una foto o un logo e una copertina che parli di noi e che attragga i visitatori.
  3. Linkare alla nostra pagina o profilo il nostro sito o il nostro blog e tutti i canali sociali.
  4. Accerchiare le persone giuste, facendo attenzione ad inserire ciascuno nella cerchia giusta o in più cerchie, se una soltanto non ci basta per definire gli interessi che abbiamo in comune o le sue competenze.
  5. Esplorare le community e gli hashtag, per iniziare ad interagire in funzione dei nostri interessi, oltre che con gli utenti che già conosciamo.

I vantaggi di avere una pagina G+. 
Valeria.
Oltre a quelle già citate questi altri punti:

  1. Si possono personalizzare i tuoi contenuti, ossia è possibile formattare il testo (grassetto e corsivo)
  2. Oltre agli Hangout si possono effettuare degli Hangout On Air, ossia delle videoconferenze con possibilità di gestione file e streaming in diretta.
  3. Si possono caricare foto ad alta risoluzione, in quanto, a differenza di Facebook che compressando i file diminuisce la risoluzione delle immagini fino al 60/70%, Google Plus le mantiene in alta qualità e addirittura, se vogliamo, ci dà degli strumenti molto semplici per l’editing delle fotografie.
  4. Le pagine aziendali “My Business” inoltre sono collegate a Google Analytics, dandoci così degli strumenti per l’analisi molto completi e direttamente collegati anche al nostro sito web.

 

 Da sx Irene Spadaro, Susana Alonso, Dora Carapellese, Valeria Moschet

Tolktolk, conversazioni tra professionisti nasce dall’esigenza di fare chiarezza nel mondo del web, una macchina ad alta velocità che cammina su una strada senza limiti. L’idea è portare a Bologna degli esperti manager della comunicazione e new media che condividono con altri professionisti il loro sapere e che regalano un valore aggiunto al pubblico: spunti per migliorare la propria attività. La scelta di un cafè come location rispecchia l’informalità del web e vuole essere anche un luogo di incontro reale per fare networking alla vecchia maniera.

 

 

 

 Foto 
Album completo su G+
Album completo su Fb

 

Chi sono

Claudio Gagliardini
Valeria Moschet

Partner 

APCO, Associazione professionale italiana consulenti di management. Per tutti gli associati APCO, tolktolk darà diritto a dei crediti formativi. 
Chiaroscuro creative
Uomini&Manager
 

Collaborano
-Stefano Degrandis, di SDG Photography, per la fotografia
-Irene Spadaro Blogger e autrice radiofonica per la parte tecnica
-Susana Alonso, Consulente Export e social media marketing per la parte live di twitter 
 
 
Rassegna stampa
Futuro Europa 9 marzo 2015
 
 

 Video 

 Claudio Gagliardini 

 

 Valeria Moschet 

 

 
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Chi sono

Sono Dora Carapellese, mi occupo di comunicazione, gestisco i rapporti con i media, sono una giornalista e svolgo attività di formazione sui temi legati alla comunicazione.

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